Quel
ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due cate-
Un viaggio su Ryanair è sempre un insieme di ansie che si scioglie
ne
non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda del-
una
volta saliti sull’aereo. Io in genere per scaramanzia e pigri-
lo
sporgere e del rientrare di quelli,
vien, quasi a un tratto, a
zia
tendo a mettermi nelle prime file. Ma non lo faccio acquistan-
ristringersi,
e a prender corso e figura di fiume, tra
un promon-
do
il posto come invita pressantemente la compagnia ogni volta che
torio
a destra, e un’ampia costiera dall’altra
parte; e il ponte,
può,
esclamando in rosso “vuoi avere più spazio per le gambe?”,
che
ivi congiunge le due rive, par che renda ancor più sensibile
allora
acquista subito a soli dieci euro il
posto numero sedici
all’occhio
questa trasformazione, e segni il punto
in cui il lago
e
potrai viaggiare comodo e come preferisci
tu. No, io attendo.
cessa,
e l’Adda rincomincia, per ripigliar poi nome di lago dove
si danno delle oneste coltellate,
ha ognuno l’arma del suo continente
Aspetto
l’ultimo momento a fare il check-in
proprio quando poi la
le
rive, allontanandosi di nuovo, lascian l’acqua distendersi e
compagnia
dovrà assegnare tutti i posti anche quelli comodi e de-
rallentarsi
in nuovi golfi e in nuovi seni. La costiera, formata
siderati
da numerosi passeggeri.
dal
deposito di tre grossi torrenti, scende appoggiata a due monti
Salito
e messomi comodo mi seguo noiosamente l’ennesima spiegazio-
contigui,
l’uno detto di san Martino, l’altro, con voce lombarda,
ne con le assistenti di volo che indicano le uscite di sicurezza,
il Resegone, dai molti suoi cocuzzoli in fila, che in vero lo fan-
il Resegone, dai molti suoi cocuzzoli in fila, che in vero lo fan-
mentre,
a seconda della stagione, dentro l’aereo comincia a fare o
no
somigliare a una sega: talché non è chi, al primo vederlo, pur-
troppo
caldo o troppo freddo.
ché
sia di fronte, come per esempio di su le mura di Milano che
Il
passeggero accanto ha già messo un braccio grasso sul braccio-
guardano
a settentrione, non lo discerna tosto, a un tal contras-
lo
ed io ho un moto di stizza che vorrei comunicargli.
le loro lingue parlano fendenti.
c’è chi bersaglia meglio nella pancia,
segno,
in quella lunga e vasta giogaia, dagli altri monti di nome
Ma
non è un bene. Perché la dittatura delle
buone maniere mi im-
più
oscuro e di forma più comune. Per un buon pezzo, la costa sale
pone
di dargli una coltellata che deve essere onesta. Ed io trovo
con
un pendìo lento e continuo; poi si rompe in poggi e in vallon-
moralmente
inaccettabile dare una coltellata onesta. Quindi poso
celli,
in erte e in ispianate, secondo l’ossatura de’ due monti, e
il
capo sul finestrino, il tempo di rullaggio e di decollo e sono
il
lavoro dell’acque. Il lembo estremo, tagliato dalle foci de’
pronto
per dormire.
chi taglia al collo come coi capretti
e chi finisce l’altro a calci e pugni
torrenti,
è quasi tutto ghiaia e ciottoloni; il resto, campi e vi-
Le
voci delle assistenti di volo e il loro prodigarsi per vendere
gne,
sparse di terre, di ville, di
casali; in qualche parte
profumi
“oggi” (e solo oggi) scontati si allontanano. Né l’odore
boschi,
che si prolungano su per la montagna.
delle
lasagne vegane sortisce qualche effetto e così dopo quaranta
minuti
sono sveglio con un filo di saliva secco su un angolo della
bocca
e la voce del capitano che annuncia “signori e signore,abbiamo
cominciato la manovra di approccio verso l’aeroporto di Charleroi
dove atterreremo fra venti minuti”. Non c’è tempo di capire se
don Abbondio abbia avuto o meno un moto di dignità.
cominciato la manovra di approccio verso l’aeroporto di Charleroi
dove atterreremo fra venti minuti”. Non c’è tempo di capire se
don Abbondio abbia avuto o meno un moto di dignità.
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