Piccio
vive a Bruxelles da cinque anni e non è mai tornato in
Italia. L’altro giorno mi ha mandato un messaggio chiedendomi: “vai in Italia?
Dovrei andarci anche io la settimana prossima.”
“Sì. Parto mercoledì prima di
Pasqua. Com’è che vai giù? È successo qualcosa?”
“Sì!”
“Pare che mia madre sta lì lì. In più
ho litigato con l’altra cameriera e il ristorante resterà chiuso. Ti spiego
dopo che ora sono al secondo lavoro. E se c’è il biglietto aereo con il tuo
volo partiamo insieme. Se tu hai la carta di credito e ti do i soldi? Magari
puoi prenotare anche per me.”
“Ok,
possiamo fare così” e aggiunsi “comunque, sentiamoci quando hai finito con il
secondo lavoro, così mi spieghi di tua madre.”
Nonostante
il sole e la possibilità di trascorrere una piacevole
serata sul canale, avevo deciso di starmene disteso sul divano: qualche pagina
di un libro e un po’ di Netflix. Non avevo molte ambizioni per quel sabato
sera. Verso mezzanotte mi arrivò la sua chiamata.
“Ti disturbo?”
“No, tranquillo. Mi spieghi cos’è
successo?”
“Be’ niente… c’è una nuova cameriera
al primo ristorante sta lì da due
mesi con un contratto a tempo determinato… tu sai che io sono un tipo
tranquillo… ma con questa sono cominciati i problemi… allora è arrivato il
proprietario e ci ha chiesto… ma quali sono ‘sti problemi? e lei ha attaccato a
parlare per un’ora in francese in modo che io non ci capissi niente… quando ha
finito il padrone si è girato verso di me come per dire… e tu? e io gli ho
detto che insieme a lei non ci volevo più lavorare… fa un casino con le comande
le stropiccia tutte… e poi il cuoco non ci capisce niente… prima che arrivasse
si lavorava tanto bene… al che il padrone fa… dai trovate una soluzione!… e io
no… io non ci sto… con lei non ci voglio più lavorare… e gli faccio… guardi io
sto qui da 2 anni… so come funziona la sala e tutto… lei sta qui solo da due
mesi… al che il proprietario… io devo andare in vacanza e quindi o trovate un
accordo oppure niente… e io con tutto il rispetto… non ci sto o lei o io… al
che lui ha deciso di tenere chiuso per due settimane… quando ho visto questa
situazione ho chiesto di lavorare di più al secondo ristorante e quello m’ha
detto ma no, ora non si può fare siamo sotto le vacanze di Pasqua… magari ne
parliamo dopo ed io ho pensato guarda che stronzo anche ‘sto secondo padrone”.
“Piccio,
scusa, ma non c’ho capito nulla… non è cattiveria… è pure tardi… se puoi, senza
farla troppo lunga…”
“E… sì… ti stavo dicendo… senza
farla troppo lunga… ma se tu m’interrompi… al che ho pensato a questo punto
visto che il primo ristorante è
chiuso e il secondo c’ha
il problema di Pasqua… posso andare a trovare mia madre poi ho aperto l’email
ed ho trovato un terzo ristorante che vuole che
vado lì a fare una prova si chiama il
trabucco e sta a Etterbeek… lunedì vogliono che vada lì a servire… nessun
problema poi se va bene… certo con tutti ‘sti lavori qualche volta mi sento ’no
schiavo”.
“Scusa,
Piccio: ma tua madre?”
“Ah, sì… scusa… vero… mah… niente…
dopo che ci siamo sentiti con te ho poi parlato di nuovo con mia sorella e m’ha
detto di non preoccuparmi troppo… secondo me mia sorella c’ha avuto pure paura
che sono andato troppo in paranoia… sai com’è? e poi io ho pensato… tanto…
quando hai la madre anziana ci può stare… comunque vedo come va la prova e poi
decido.”
“Ok. Fammi sapere, allora.”
“Certamente. Ciao.”
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